Ultima modifica: 21 Gennaio 2017

progetti e attività a.s. 2015-16

>> progetti e attività a.s. 2015-16

 

Un momento “dolce”  nell’ora di tecnologia

Laboratorio di educazione alimentare

Gli alunni della classe II A di scuola secondaria, durante l’ora di tecnologia con la prof.ssa R. Costa, dopo aver approfondito i temi relativi alla corretta alimentazione ed essere stati organizzati in gruppi hanno preparato delle torte e conteggiato, tramite foglio di calcolo, l’apporto calorico di ogni singola fetta di torta. Infine i gruppi di lavoro, dopo avere confrontato le tabelle nutrizionali delle torte, hanno individuato quella meno calorica è più nutriente.

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Prima edizione “Festa dell’albero”

Torna la “Festa dell’albero” a Pedara. Il 7 giugno gli alunni della scuola primaria del Casella che hanno partecipato al concorso “La città che vorrei “, la cui manifestazione finale “Green Village” si è svolta ad Acireale in occasione della Festa dei fiori, hanno avuto in dono dall’organizzazione un albero da frutto simbolo di vita in continua evoluzione. L’albero ricevuto oggi è stato piantato con l’aiuto dei piccoli allievi, improvvisatesi giardinieri, in un’aiuola ricavata nello spazio esterno dell’Expo. In una bellissima giornata di Sole gli alunni, accompagnati dalle docenti di classe, hanno intonato e coreografato con pon-pon e  fiori alcuni canti che inneggiavano l’importanza del verde nelle città. Presenti alla manifestazione il Sindaco A. Fallica, l’Assessore alla P.I. M. Consoli, il D.S. F. Rizza, altre autorità ed il Sig. A. Rapisarda quale giardiniere ufficiale.

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 progetto continuità 2015-16

Giorno 3 febbraio 2016, in riferimento al progetto continuità, gli alunni di 5 anni della Scuola  dell’Infanzia si sono recati presso la Scuola Primaria del plesso Pennisi. Sono stati accolti dalle classi prime con palloncini, bandierine, canzoncine e applausi.
Dopo aver visitato la struttura scolastica hanno realizzato insieme delle maschere carnevalesche.

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 Progetto attività economica e finanziaria al Casella

Al Casella  è stato organizzato e curato dal Dott. Francesco Sunseri un progetto sull’attività economica e finanziaria che ha coinvolto gli alunni delle classi quinte della primaria  e le  prime della secondaria
 

Progetto  “GIARDINIERI   IN  S(i)EME “

 Con l’arrivo della primavera, le insegnanti della classe IV A del plesso De Gasperi, hanno progettato un percorso didattico laboratoriale intitolato “Giardinieri  in  s(i)eme” seguendo la naturale curiosità bambini sul mondo che li circonda.

Il progetto è stato organizzato in due fasi.

PRIMA FASE

Gli alunni sono stati invitati a portare in classe una pianta da fiore per osservarla, descriverla e successivamente attraverso la dissezione di un fiore a conoscere le parti fiorali. Semina e realizzazione di un cartellone sono le attività alle quali i bambini hanno partecipato con vivo interesse ed entusiasmo.

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SECONDA FASE

Arriva il giardiniere comunale a scuola. Felicità, curiosità, allegria sono stati gli ingredienti che hanno reso interessante, motivante la giornata. Gli alunni hanno piantato  begonie e margherite nelle aiuole della scuola e una costante manutenzione li impegnerà ad annotarne la crescita.

Un grazie sincero al Sindaco, agli assessori e ai consiglieri comunali che hanno dimostrato, con la loro presenza durante l’attività didattica, quanto sia importante lavorare in sinergia rendendo il nostro lavoro più efficiente per la crescita dei nostri piccoli e futuri cittadini del mondo.

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“Cuddura cull’ova…”per una Pasqua all’insegna delle tradizioni!

Le docenti M.Moschetto, R.Monaco, A.Catania, V. Mazzaglia e G. Conti, G.Spaziano, M.C. Laudani rispettivamente delle classi IV C e B hanno fatto riscoprire ai propri alunni la tradizione culinaria pasquale delle “cuddure cull’ova”. Gli alunni accompagnati al Ristorante 1887 di Nicolosi si sono messi in gioco nel fare cose mai fatte e per loro è stata un’esperienza veramente “dolcissima” preparando biscotti e Cuddure. Hanno imparato che la tradizione della cuddura, dolce povero, porta con sè il simbolo della resurrezione…la nascita, nello specifico la rinascita, vista nell’uovo. Venivano fatte  dai contadini che usavano la pasta del pane per realizzarle e le uova sode, una delle poche cose che non mancava mai. La classica era quella circolare da cui prende appunto il nome “a cuddura” dal greco kulloura che significa “corona”.

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IL CASELLA NELL’ELENCO DEI PREMIATI ALLA FINALE NAZIONALE DELLA

FIRST LEGO LEAGUE

GARA MONDIALE DI SCIENZE E ROBOTICA

Premio Star Rising: Minibot di Pedara (Catania)

La VF premiata alla finale nazionale della first lego league gara mondiale

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Corso sulla flipped classroom

Progetto “sportello ascolto”

scarica il progetto sportello di ascolto

scarica la circolare n. 162 sportello ascolto

 

Le macchine di Leonardo

Nelle classi 1^ C- D- E di scuola secondaria i professori di tecnologia Rosa Costa e Gianluca Marletta hanno curato la costruzione delle macchine di Leonardo Da Vinci.
Gli alunni divisi in gruppi di 6 hanno costruito i vari pezzi tagliando legno e compensato o facendo tagliare i pezzi più complicati da un falegname. A scuola poi sono stati assemblati. Gli stessi gruppi con l’ausilio di power point hanno spiegato alla classe tutto il procedimento.
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Laboratorio produzione carta

Gli alunni delle classi 1^ A e B della scuola secondaria, guidati dalla prof.ssa Rosa Costa in un laboratorio entusiasmante, hanno realizzato alcuni fogli di carta attraverso un processo artigianale.

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>> In memoria della Shoah

>> Robotica e riciclaggio dei rifiuti

>> premio Don Bosco 2016

>> Giochi Matematici

>> HALLOWEEN FUN!

 Anche quest’anno, in occasione della tradizionale festa anglosassone di Halloween, gli alunni sono stati coinvolti in numerose e divertenti attività a tema, al fine di promuovere un primo confronto con culture e consuetudini diverse dalle proprie. Qui di seguito viene proposto un video inerente alle Halloween Activities presentate nelle classi seconde, terze, quarte e quinte di scuola primaria del plesso “G. Faro” coordinate dalla docente Spaziano Gemy.

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“Festa dei morti”

“U pupu di zuccaru”- il dolce della tradizione siciliana in occasione della “Festa dei morti”.

Babbo Natale ha rubato il lavoro ai nostri cari morti.

I bambini della classe V F guidati dalle insegnanti Carmela R. Pappalardo ed Angela Licari riscoprono la tradizione della festa “dei morti” attraverso il racconto di Camilleri:

(da Racconti quotidiani di Andrea Camilleri) – tratto da “Qua e là per l’Italia” – Alma Edizione, Firenze, 2008.

Fino al 1943, nella nottata che passava tra il primo e il due di novembre, ogni casa siciliana dove c’era un picciliddro si popolava di morti a lui familiari. Non fantasmi col linzòlo bianco e con lo scrùscio di catene, si badi bene, non quelli che fanno spavento, ma tali e quali si vedevano nelle fotografie esposte in salotto, consunti, il mezzo sorriso d’occasione stampato sulla faccia, il vestito buono stirato a regola d’arte, non facevano nessuna differenza coi vivi. Noi nicareddri, prima di andarci a coricare, mettevamo sotto il letto un cesto di vimini (la grandezza variava a seconda dei soldi che c’erano in famiglia) che nottetempo i cari morti avrebbero riempito di dolci e di regali che avremmo trovato il 2 mattina, al risveglio.

Eccitati, sudatizzi, faticavamo a pigliare sonno: volevamo vederli, i nostri morti, mentre con passo leggero venivano al letto, ci facevano una carezza, si calavano a pigliare il cesto. Dopo un sonno agitato ci svegliavamo all’alba per andare alla cerca. Perché i morti avevano voglia di giocare con noi, di darci spasso, e perciò il cesto non lo rimettevano dove l’avevano trovato, ma andavano a nasconderlo accuratamente, bisognava cercarlo casa casa. Mai più riproverò il batticuore della trovatura quando sopra un armadio o darrè una porta scoprivo il cesto stracolmo. I giocattoli erano trenini di latta, automobiline di legno, bambole di pezza, cubi di legno che formavano paesaggi. Avevo 8 anni quando nonno Giuseppe, lungamente supplicato nelle mie preghiere, mi portò dall’aldilà il mitico Meccano e per la felicità mi scoppiò qualche linea di febbre.

I dolci erano quelli rituali, detti “dei morti”: marzapane modellato e dipinto da sembrare frutta, “rami di meli” fatti di farina e miele, “mustazzola” di vino cotto e altre delizie come viscotti regina, tetù, carcagnette. Non mancava mai il “pupo di zucchero” che in genere raffigurava un bersagliere e con la tromba in bocca o una coloratissima ballerina in un passo di danza. A un certo momento della matinata, pettinati e col vestito in ordine, andavamo con la famiglia al camposanto a salutare e a ringraziare i morti. Per noi picciliddri era una festa, sciamavamo lungo i viottoli per incontrarci con gli amici, i compagni di scuola: «Che ti portarono quest’anno i morti?». Domanda che non facemmo a Tatuzzo Prestìa, che aveva la nostra età precisa, quel 2 novembre quando lo vedemmo ritto e composto davanti alla tomba di suo padre, scomparso l’anno prima, mentre reggeva il manubrio di uno sparluccicante triciclo.

Insomma il 2 di novembre ricambiavamo la visita che i morti ci avevano fatto il giorno avanti: non era un rito, ma un’affettuosa consuetudine. Poi, nel 1943, con i soldati americani arrivò macari l’albero di Natale e lentamente, anno appresso anno, i morti persero la strada che li portava nelle case dove li aspettavano, felici e svegli fino allo spàsimo, i figli o i figli dei figli. Peccato. Avevamo perduto la possibilità di toccare con mano, materialmente, quel filo che lega la nostra storia personale a quella di chi ci aveva preceduto e “stampato”, come in questi ultimi anni ci hanno spiegato gli scienziati. Mentre oggi quel filo lo si può indovinare solo attraverso un microscopio fantascientifico. E così diventiamo più poveri: Montaigne ha scritto che la meditazione sulla morte è meditazione sulla libertà, perché chi ha appreso a morire ha disimparato a servire.”

Poi ciascuno realizza il proprio “pupo di zucchero“, il dolce-giocattolo donato ai bambini il giorno della festa “dei morti”, festa che per i “picciriddi” del passato corrispondeva all’attuale tradizione natalizia legata alla figura di Babbo Natale.

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